Il simbolo dell’infinito, che si scrive ∞, è un un segno che in matematica si utilizza, appunto, per indicare il concetto di infinito. Qual è il suo significato e per quale ragione si disegna proprio così? Vediamo insieme la storia, le origini e il significato di ∞.
Simbolo infinito: origine e significato in matematica
Il simbolo infinito, come si può vedere chiaramente, ha la forma di un 8 sdraiato. L’origine di questo simbolo è molto antica, appare già nella croce di San Bonifacio, che muore nel 754. Matematicamente parlando questo simbolo e il suo significato sono stati connotati da John Wallis nel 1655 nel suo De sectionibus conicis. La scelta di questo simbolo e non di un altro non è mai stata motivata dall’uomo, ma si ipotizza che fosse una variante del numero romano 1000, che prima di essere indicato con M veniva indicato con CIƆ o anche con CƆ. Spesso con questi simbolo si indicava “tanti”, ovvero grandi quantità. Altre volte si pensa che questo simbolo sia stato introdotto così per via della sua somiglianza con la lettera greca ω (omega), l’ultima dell’alfabeto greco.
Ma cosa indica il simbolo dell’infinito in matematica? Esso viene utilizzato spesse volte per indicare l’infinito potenziale piuttosto che per rappresentare un’effettiva quantità infinita come i numeri, poiché in questo caso si utilizza un’altra notazione. Per numeri reali si intende i numeri reali estesi e questo insieme include sia l’infinito positivo che l’infinito negativo. Questo insieme di numeri viene molto utilizzato, per esempio, nella teoria della misura.
Ma cosa si intende per infinito potenziale? Si tratta non tanto di una quantità più grande di ogni altra quanto di una quantità grande a proprio piacimento; si tratta di una quantità che può crescere a seconda di quello che serve a noi. Il simbolo infinito in matematica sta ad indicare una quantità arbitrariamente grande, che tende all’infinito, piuttosto che stare ad intendere l’infinito stesso.