Partiamo dalla definizione di trapezio: si tratta di un quadrilatero con due lati paralleli che sono detti basi e due lati obliqui. Ci sono diversi tipi di trapezio: un trapezio rettangolo è un trapezio che ha uno dei due lati obliqui perpendicolare alla base; un trapezio isoscele è un trapezio che ha i lati obliqui congruenti e gli angoli adiacenti alle basi rispettivamente congruenti. Andiamo ora a vedere la classificazione dei trapezi e, di conseguenza, come riconoscerli.

Classificazione dei trapezi

Ci sono diversi modi per classificare i trapezi sia in base agli angoli che in base ai lati.

  • classificazione trapezi in base ai lati: individuiamo il trapezio isoscele (due lati opposti congruenti) e il trapezio scaleno (due lati obliqui di lunghezze diverse tra loro);
  • classificazione trapezi in base agli angoli: individuiamo solo il trapezio rettangolo, che presenta due angoli retti formati da un lato obliquo perpendicolare alle basi.

Le due classificazioni sono indipendenti l’una dall’altra. A seconda delle configurazioni geometriche nella famiglia dei trapezi sono contenuti particolari quadrilateri che conosciamo già, ovvero:

  • parallelogramma: un trapezio con i lati a due a due paralleli e a due a due congruenti;
  • rettangolo: un parallelogramma con gli angoli interni che misurano tutti 90°
  • rombo: parallelogramma con quattro lati uguali, ovvero un trapezio con i quattro lati congruenti a due a due paralleli;
  • quadrato: un rombo con i quattro angoli interni congruenti di 90° e un rettangolo con i quattro lati congruenti. Si può dire del quadrato che sia un trapezio isoscele rettangolo con i quattro lati uguali.